D'Alfonso e Pietrucci (Pd) vengono quasi alle mani in consiglio

L’AQUILA – Quasi alla fine della seduta del Consiglio regionale, tornato all’Aquila dopo la parentesi invernale a Pescara, si è sfiorata la rissa tra il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e il collega di maggioranza, il consigliere regionale aquilano del Pd Pierpaolo Pietrucci. I due, tra lo stupore generale, in aula sono venuti quasi alle mani e sono stati divisi tra gli altri dal consigliere regionale del Pd Camillo D’Alessandro e dall’assessore alla Sanità e al Bilancio Silvio Paolucci. Lo scontro prima verbale poi degenerato ha riguardato il masterplan: il giovane consigliere ha rimproverato al Governatore di aver dimenticato nel piano di investimenti le aree interne e L’Aquila privilegiando l’area costiera e la montagna, in riferimento soprattutto alle stazioni sciistiche di Roccaraso. La discussione è nata mentre era in atto la votazione sulla presidenza dell’Ersi con i due che parlavano tra gli scranni di Palazzo dell’Emiciclo. Tra i due sono volate parole grosse con Pietrucci che ha tuonato a D’Alfonso "tu con me il fascista non lo fai, rispetta la mia gente e la mia terra". Secondo quanto si è appreso, alla fine i due si sarebbero chiariti, ma lo strappo potrebbe lasciare il segno. Pietrucci era stato tra i quattro consiglieri di centrosinistra che ad inizio legislatura aveva votato a favore della risoluzione contro la chiusura dei punti nascita presentata dalle opposizioni mandando sotto la maggioranza. Nelle passate settimane si era scontrato con D’Alfonso e il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, sulla nomina del dg della Asl provinciale dell’Aquila, Rinaldo Tordera, manager di origini lombarde voluto dai due. Pietrucci propendeva per la scelta di un medico operante nell’azienda sanitaria.